♻️ Rifiuti e trasporto: nuove sanzioni e responsabilità per imprese e autotrasportatori – Decreto 116/2025
Il nuovo Decreto-Legge 8 agosto 2025 n. 116, convertito nella Legge 3 ottobre 2025 n. 147, introduce un deciso giro di vite contro l’abbandono e la gestione illecita dei rifiuti.
Le modifiche al Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) e al Codice della Strada rafforzano controlli e pene, con effetti diretti anche per le imprese di autotrasporto e i gestori ambientali.

🔗 Leggi il testo completo del Decreto-Legge 8 agosto 2025 n. 116 coordinato con la Legge 3 ottobre 2025 n. 147 (GU n. 233 del 7 ottobre 2025).
⚖️ Le principali novità del decreto
- Sanzioni più severe per abbandono o deposito illecito di rifiuti: ammende fino a 18.000 euro e sospensione della patente fino a 6 mesi se il fatto avviene con veicolo.
- Per imprese o enti: arresto da 6 mesi a 2 anni o ammenda fino a 27.000 euro.
- Chi abbandona rifiuti urbani accanto ai cassonetti rischia una sanzione da 1.000 a 3.000 euro e il fermo del veicolo per un mese.
- Reclusione da 6 mesi a 5 anni per abbandono di rifiuti non pericolosi in aree contaminate o con rischio per persone o ambiente.
- Reclusione fino a 6 anni e 6 mesi per abbandono o gestione illecita di rifiuti pericolosi.
- Trasporto di rifiuti senza formulario (FIR): reclusione da 1 a 3 anni e confisca del mezzo.
- Discariche abusive: reclusione fino a 7 anni e confisca dell’area.
🧭 Responsabilità per imprese e autotrasportatori
Il decreto non introduce nuovi obblighi, ma inasprisce le conseguenze per chi non rispetta quelli già esistenti.
In particolare:
- Chi trasporta rifiuti senza iscrizione all’Albo Gestori Ambientali rischia sanzioni penali, la sospensione o cancellazione dall’Albo Autotrasportatori e la confisca del veicolo.
- È previsto un aumento delle sanzioni accessorie: sospensione patente, sospensione dall’Albo Gestori fino a 12 mesi e interdizioni temporanee da licenze o autorizzazioni.
- I titolari d’impresa e i responsabili di enti rispondono direttamente per comportamenti irregolari, con pene che vanno dall’arresto alla reclusione.
Il messaggio del legislatore è chiaro:
chi gestisce o trasporta rifiuti deve garantire tracciabilità, correttezza e rispetto delle prescrizioni, pena la perdita di autorizzazioni, credibilità e continuità operativa.
🧩 Pene accessorie e interdizioni
Le persone condannate per reati ambientali non potranno, per un periodo da 1 a 5 anni, ottenere o mantenere:
- licenze e autorizzazioni di polizia o commercio,
- concessioni pubbliche e iscrizioni in registri o albi,
- contributi, finanziamenti o fondi pubblici ed europei.
🚛 Impatto sul settore trasporto rifiuti
Le imprese che operano nel trasporto merci conto terzi devono verificare:
- la corretta iscrizione all’Albo Gestori Ambientali nella categoria adeguata,
- la regolarità dei formulari di identificazione rifiuti (FIR),
- la formazione del personale addetto al trasporto e alla compilazione della documentazione.
Errori o omissioni possono ora comportare sanzioni penali e la sospensione dell’attività.
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⚠️ In sintesi
Il DL 116/2025 non cambia la struttura del sistema ambientale, ma alza sensibilmente la soglia di rischio per chi non rispetta le regole.
Una gestione dei rifiuti conforme non è più solo una buona pratica: è una necessità per la sopravvivenza amministrativa e reputazionale delle imprese.
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